venerdì 27 gennaio 2023
Digital Art: Barbagianni (Sketchbook pro)
venerdì 20 gennaio 2023
Sketchbook: Mixed media portraits with ink and pencils
Dopo i ritratti a pastelli ecco la versione a china. In questo caso ho testato tre colori della Herbin: Lie de thé, un marrone caldo, Poussiere de lune, un viola inteso, e Verd empire, un verde bosco. Questo tipo di inchiostro può essere usato anche per caricare la penna stilografica o per inchiostrare a pennello, ma non sono resistenti all'acqua quindi meglio usarli dopo l'acquerello. Personalmente preferisco il mio fidato pennino e la matita colorata per abbozzare il disegno. Ho scelto questa marca per iniziare perchè rispetto ad altre consigliate per stilografica, l'inchiostro non è troppo fluido e permette di controllarlo con efficacia soprattutto se si deve ripassare più volte nello stesso punto, per esempio tra le ombre dei capelli.
venerdì 13 gennaio 2023
Sketchbook: Coloured 3 pencil portraits (caran d'ache)
In questi giorni mi sto dedicando a studi di anatomia e ritratto con semplici matite colorate e devo dire che mi stanno dando molte soddisfazioni. L'idea dietro questi studi è di usare tre/quattro matite di cui due di colori complementari: in questo caso ho scelto il giallo per lo schizzo iniziale e l'abbozzo a grandi linee del soggetto, il viola per le ombre principali e un seppia per le ombre profonde e le rifiniture. Si inizia costruendo grossolanamente le forme principali del volto, i lineamenti, la zona degli occhi e delle orecchie, si segnano le narici, sfumando il colore ed elaborando le masse senza i particolari. Usando un colore molto chiaro non si ha paura di sbagliare. Il viola è naturalmente più scuro e contrasta con il giallo dando la possibilità di inizare ad aggiungere particolari e rifinire il volto. Solo nel momento in cui si sfumano le ombre con il seppia i particolari emergono e danno il carattere finale. Punti come le pupille, le sopracciglia, le narici, la linea interna delle labbra sono gli ultimi che completano il lavoro. Come marca di pastelli ho usato i caran d'ache, ma va bene qualsiasi tipo di matita colorata morbida.
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venerdì 6 gennaio 2023
Pauline Boty e la Pop Art: Donne nell'Arte del Novecento
Pauline Boty è stata una delle protagoniste della pop art britannica. Membro fondatore negli anni '60 ed unico membro femminile riconosciuto. Per anni il suo lavoro è stato dimenticato o considerato dagli accademici di poca rilevanza a livello di qualità, oggi viene rivalutata con mostre e scritti che la reinseriscono giustamente nel periodo storico in cui ha operato. Iniziamo con una breve premessa: la Pop art è un movimento artistico nato nel Regno Unito e sviluppatosi poi negli Stati Uniti tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60. Questo movimento è espressione della società e dell'immaginario collettivo, ed è un'arte rivolta alla massa e non al singolo individuo. Gli artisti si ispiravano ad oggetti della realtà quotidiana, per esempio televisione, frigorifero, poster, lavatrice, automobile, lattine, riviste di giornale, la radio, le fiere dei divertimenti, strade e stazioni di benzina, cibi in particolare hot dog, gelati, torte e infine il denaro… e li raffigurano nelle opere allontanandoli dal loro ambiente naturale e isolandoli. In Inghilterra, negli anni quaranta, i caratteri di questa corrente artistica erano stati anticipati da Eduardo Paolozzi, ma il vero fondatore della Pop art viene considerato l'inglese Richard Hamilton, che nel 1956 realizzò il collage intitolato "Just what is it that make today’s homes so different, so appealing?" considerato il manifesto di questa nuova corrente. L'opera si sofferma sul narcisismo degli abitanti di una casa borghese.
Molto esponenti della Pop Art erano soliti raffigurare la donna e in particolare il corpo femminile, restando sempre sul filo dell'ambiguità tra critica sociale di un mondo eccessivamente commerciale e mera strumentalizzazione. Ne sono un esempio le opere di Tom Wesselmann, Mel Ramos e Allen Jones ("Girl Table"). Alcune opere sono state accolte con forti proteste per la misoginia percepita. La dura reazione del mondo dell'arte, delle femministe e della stampa si è scontrata con il successo presso il grande pubblico. I dipinti e i collage della Boty spesso dimostrano una gioia per la femminilità sicura di sé e la sessualità femminile, espressa grazie alla vivacità e all'immediatezza della Pop Art. Anche le critiche al "mondo maschile" in cui viveva, colpiscono per la schiettezza.