Artravelling: Nuovo progetto: Donne nell'Arte del Novecento

martedì 10 novembre 2020

Nuovo progetto: Donne nell'Arte del Novecento

Siamo a casa, si sa. Per quest’anno avevamo organizzato parecchi progetti nuovi, fotografici soprattutto. C’era di mezzo Parigi… San Pietroburgo… Nizza… L’unico che si è concretizzato è stato a Nizza ma in maniera inaspettata. Ho ricominciato a disegnare e dipingere ad acquarello per riempire le lunghe giornate casalinghe. Mi è piaciuto molto così ho iniziato uno sketchbook dedicato alla città di Nizza e dintorni, a riprendere il disegno a matita e quello dal vero con la modella. È stato stimolante e riappacificante con il passato. Nel tempo libero ho ripreso in mano il mio vecchio libro di storia dell’arte e gli ho dato una bella rilettura. Il risultato è questo nuovo progetto! Una serie di monografie sulle donne che con la loro arte e cultura hanno segnato il Novecento. Sono tantissime, non so se riuscirò a parlare di tutte, anche se mi piacerebbe, ma la prendo con calma e inizio.

Il mio non è un intento didascalico, c'è wikipedia per questo, ma solo creativo.

Di fatto per iniziare ho scelto l’unica donna che non ha dipinto nulla ma che rappresenta con la sua vita stessa un perfetto indice al meraviglioso secolo che è stato il Novecento in campo artistico e culturale, Peggy Guggenheim. Questa grande collezionista e mecenate americana è stata la prima a dedicare una mostra interamente composta da artiste donne, intitolata Exhibition by 31 Women. Dal 5 gennaio al 6 febbraio 1943, la sua galleria di New York The Art of This Century gallery ospitò la prima di due mostre con artiste esclusivamente donne.


Il gruppo di artiste selezionate rappresentava sedici nazionalità e tutti tranne uno (Djuna Barnes) avevano meno di trent'anni: Xenia Cage, Leonora Carrington, Maria Elena Vieira da Silva, Eyre de Lanux, Leonor Fini, Elsa von Freytag-Loringhoven, Suzy Frelinghysen, Meraud Guinness, Anne Harvey, Valentine Hugo, Buffie Johnson, Frida Kahlo, Jacqueline Lamba, Gypsy Rose Lee, Aline Meyer Liebman, Hazel McKinley (Guggenheim, King-Farlow), Milena Pavlović-Barilli, Louise Nevelson, Meret Oppenheim, Barbara Poe Levee, Irene Rice Pereira, Kay Sage, Sonja Sekula, Gretchen Schoeninger, Esphyr Slobodkina, Hedda Sterne, Muriel Streeter, Dorothea Tanning, Sophie Taeuber-Arp, Julia Thecla e Pegeen Vail Guggenheim, figlia di Peggy. 
Georgia O'Keeffe ha rifiutato di partecipare, notando in una lettera che non voleva esibirsi come "artista donna". Una seconda mostra, "The Women", è stata allestita dal 12 giugno al 7 luglio 1945, con trentatré artiste, alcune delle quali avevano anche partecipato alla mostra precedente. Nuovi artisti includevano Nell Blaine, Louise Bourgeois, Lee Krasner, Charmion von Wiegand e Catherine Yarrow.

Sebbene non sia un grande successo commerciale, la mostra è stata valutata positivamente, ma non fu priva di sciovinismo: un recensore della rivista Time rifiutò di scrivere un articolo perché, ha affermato: “Non c'erano artiste degne” (gne gne). Anche quei sessisti dei surrealisti diedero parere contrario ma alla fine che importa…

Nei miei articoli mi piacerebbe parlare della vita di queste artiste e soprattutto della loro arte. Avevo già, tempo fa, scritto alcuni articoli riguardo artiste del novecento e questa è l'occasione per riprendere quest'idea ma espanderla e trasformarla in qualcosa di diverso, più creativo e personale. Raccontare queste donne/artiste del novecento attraverso ritratti e opere che ne raccolgano in un certo senso l'eredità formale. Non c’è nessun intento femminista, solo divulgativo. Anche perché finite le donne non è detto che non cominci con gli uomini…

Comunque l’articolo su Peggy Guggenheim l’ho già scritto e parla soprattutto di artisti uomini, e in minima parte di donne ma mi ha dato l’opportunità per nascondere tra le righe della sua biografia uno schema preciso di quelle che sono le grandi correnti artistiche del Novecento, ora ben chiare nella mia testa. La biografia sono certa non annoierà, a quella donna è successo di tutto e in maniera fighissima e tragicissima. La verità è che se avessi tanti soldi avrei anche io la casa piena di Picasso e Duchamp.

Ammetto di avere delle preferenze e di essere particolarmente emozionata di poter descrivere artiste a cui tengo molto come Leonora Carrington, di cui ho letto anche i racconti che mi hanno molto impressionato, o Leonor Fini di cui adoro l'arte e la vita scandalosa. Tante di queste artiste sono state sposate o hanno avuto relazioni con artisti ben più conosciuti, e di queste mi piacerebbe sottolineare le differenze reali più che archiviarle come appendici dei loro uomini. In copertina per ogni artista metterò un ritratto ad acquarello o tecnica mista realizzato da me (così mi tolgo anche il problema del copyright)

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