Dal 12 novembre al 9 febbraio 2025 il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid ospita la prima retrospettiva in Spagna dedicata a Gabriele Münter, una delle figure di spicco dell'espressionismo tedesco dell'inizio del XX secolo. Un’artista rimasta nell’ombra per troppo tempo che ora finalmente riceve un giusto riconoscimento!
Ammetto che anch’io, tra i miei appunti d’arte, ho catalogato questa importante pittrice espressionista semplicemente come “compagna di Kandinsky”. Approfondendo mi sono sentita un po’ colpevole, come donna e pittrice, e lei ha rincarato la dose dicendo: «Agli occhi di molti sono stata solo un’appendice insignificante di Kandinskij. Che una donna possa avere un talento autonomo e sia un essere creativo, lo si dimentica volentieri». Per scusarmi ammetterò la mia personale e impopolare opinione, non mi è mai piaciuto Kandinsky! Non ho mai capito l’entusiasmo di chi mi circondava, impazzendo di fronte ai suoi quadri astratti, ma a me non hanno mai comunicato assolutamente nulla. Nella pagina dedicata a Kandinsky su Wikipedia, la Münter viene indicata solo come prima compagna di vita, mentre della pagina a lei dedicata viene indicata come cofondatrice del movimento artistico espressionista Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro) insieme al compagno e Frank Mark. Alla fine comunque anche la storia mi ha dato ragione, ammettendo la prima vera astrattista è stata la Af Klint (gnegne).
Lo stile di Münter si distingue per l'uso audace del colore e la semplificazione delle forme, caratteristiche che la resero una figura chiave dell'espressionismo tedesco. I suoi ritratti sono particolarmente notevoli per la loro capacità di catturare l'essenza psicologica dei soggetti. L’uso del colore era principalmente legato alle emozioni, sviluppando con il tempo uno stile personale incisivo sfociato in una produzione artistica indipendente. Di seguito un po’ di note biografiche. Il ritratto della Münter è stato realizzato con Escape Motion Rebelle 5 pro.
Gabriele Münter nacque il 19 febbraio 1877 a Berlino. I suoi genitori erano diventati ricchi negli Stati Uniti, ma erano tornati in Germania a causa della guerra civile. Un anno dopo la nascita di Münter, la famiglia si trasferì a Herford in Westfalia, poi a Coblenza. Suo padre morì nel 1886. La madre diede alla figlia poca educazione e sostegno, dal momento che trascorreva molto tempo in viaggio o in ospedale e lasciava i suoi fratelli da soli per lunghi periodi di tempo. Münter crebbe senza supervisione e con un’educazione non convenzionale, che le permise di crearsi una sua visione imparziale e libera.
Nella primavera del 1897, iniziò a prendere lezioni private dal pittore e ritrattista Ernst Bosch e frequentò per un breve periodo la scuola d'arte femminile di Willy Spatz a Düsseldorf, soprattutto perché le accademie statali erano ancora precluse alle donne. Alla morte di sua madre a novembre, divenne finanziariamente indipendente grazie a una ricca eredità, e l'anno successivo partì con sua sorella per un viaggio negli Stati Uniti. Per due anni le sorelle viaggiarono attraverso il Missouri, l'Arkansas e il Texas.
Nel 1901, Gabriele Münter si trasferì a Monaco di Baviera, continuando i suoi studi presso l'Accademia femminile dell'Associazione degli artisti. Poiché non era soddisfatta delle lezioni all'Accademia delle Dame, presto si trasferì nello studio della scuola dei grafici Heinrich Wolff ed Ernst Neumann, dove si dedicò alla tecnica di stampa delle xilografie. Successivamente si trasferì nella piccola scuola di pittura progressista chiamata "Phalanx". Lì si iscrisse al corso di scultura e prese lezioni di disegno dal vero con Wassily Kandinsky. Per tutto questo periodo la Münter dipinse per lo più paesaggi di piccolo formato in stile tardo impressionista. Da Kandinsky aveva appreso la tecnica della spatola con l'applicazione della vernice a campi di colore.
Kandinsky all'epoca era sposato con sua cugina e quando iniziò la sua relazione clandestina con la Münter, intrapresero lunghi viaggi dal 1904 in poi, nei Paesi Bassi, in Tunisia, in Italia e in Francia. La Münter approfittò di questi viaggi per realizzare schizzi e fotografie che le diedero la possibilità di trasformarli in dipinti, soprattutto paesaggi, e xilografie al suo ritorno a Monaco. Nel 1907, Münter ebbe le sue prime opportunità espositive a Parigi, tra cui sei dei suoi studi ad olio esposti al "Salon des Artistes Indépendants" e fu menzionata dalla stampa per la prima volta.
Tornati a Monaco di Baviera, si stabilirono a Murnau am Staffelsee, un comune tedesco del circondario di Garmisch-Partenkirchen sorto a partire dal 12° secolo intorno al castello di Murnau. Il villaggio fa parte della regione Das Blaue Land. Murnau si trova ai piedi delle Alpi bavaresi a circa 70 km a sud di Monaco di Baviera. Dal villaggio si possono vedere le cime e le creste delle Alpi. Veniva descritto da tutti come un posto paradisiaco e divenne presto meta di molti artisti.
Qui la Münter iniziò ad abbandonare lo stile postimpressionista evolvendo in una visione più lineare e astratta, con una semplificazione delle linee e dei campi di colore ma mantenendo al centro la ricerca espressiva e psicologica dei suoi contenuti. Insieme ai due pittori Marianne von Werefkin e Alexej Jawlensky, loro vicini di casa a Monaco-Schwabing, si stabilirono nella locanda "Griesbräu" sull'Obermarkt da metà agosto a fine settembre 1908. I quattro dipingevano insieme, discutevano e imparavano l'uno dall'altro. Jawlensky consigliò a Münter di separare le aree di colore con contorni neri per creare riferimenti spaziali netti e una struttura grafica decisa.
All'inizio dell'estate del 1909, la Münter acquistò la casa ora conosciuta come Casa Münter o "Casa Russa" (oggi museo), che divenne presto un centro culturale di artisti contemporanei, tra cui Alfred Kubin, Erma Bossi e Pierre Girieud. (Se non si conosce Kubin consiglio vivamente di recuperare il suo splendido libro "Dall'altra parte. Un romanzo fantastico" scritto all'inizio del novecento.) Per Münter, questo periodo è segnato dalla ricerca di una propria forma di pittura e dal desiderio di emanciparsi artisticamente da Kandinsky. Ha lottato con l'aspettativa che una personalità artistica matura dovesse avere uno stile uniforme e questa costrizione la lasciava insoddisfatta del suo stesso lavoro.
Nel dicembre del 1911 Münter, Kandinsky e Marc facevano parte dell'associazione artistica N.K.V.M.(Neue Künstlervereinigung München) si dimisero per disaccordi con gli altri membri e iniziarono a pianificare una contro-mostra, alla quale Robert Delaunay, Albert Bloch, Elisabeth Epstein e Henri Rousseau, tra gli altri, esposero insieme agli iniziatori. L'evento, che in seguito fu indicato come la "Nascita del Modernismo in Germania", era intitolato La prima mostra degli editori di Der Blaue Reiter.
La prima mostra presentava "43 opere elencate nel catalogo e almeno altre 5 opere fuori catalogo dei seguenti artisti: Henri Rousseau, Albert Bloch, David e Vladimir Burlyuk, Heinrich Campendonk, Robert Delaunay, Elisabeth Epstein, Eugen von Kahler, Wassily Kandinsky, August Macke, Franz Marc, Gabriele Münter, Jean-Bloé Niestlé e Arnold Schönberg. Questa mostra, divenuta leggendaria, è documentata da sei foto superstiti della Münter che, insieme all'elenco del catalogo e alle opere esposte, hanno permesso di ricostruirla.
La seconda mostra seguì dal 12 febbraio al 18 marzo 1912 esponeva solo opere su carta: acquerelli, acqueforti, disegni e xilografie, tra cui opere di Hans Arp, Georges Braque, André Derain, Paul Klee, Alfred Kubin, Kasimir Malevich, Wilhelm Morgner e Pablo Picasso accanto alle opere di Marc, Macke, Kandinsky e Josef Sánchez. La casa di Münter si trasformò rapidamente in un luogo di ritrovo per gli artisti nelle vicinanze del Cavaliere Azzurro.
Due giorni dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, Münter e Kandinsky partirono per la Svizzera, poiché il pittore non poteva più rimanere in Germania come membro di una "potenza nemica". Münter lasciò la Svizzera nel 1915 per recarsi a Stoccolma. Lì fu riconosciuta come co-fondatrice del Blue Rider e esperta della scena artistica europea riunendo intorno a sé le giovani generazioni di pittori svedesi. In quel periodo la sua eredità, che le aveva permesso di vivere agiatamente, si era ridotta drasticamente a causa dell'inflazione e si vide costretta ad accettare commissioni per mantenersi. Migliorò la sua situazione progettando una serie di incisioni e litografie. Solo nel 1917 ebbe la possibilità di rivedere Kandinsky, che ruppe definitivamente la loro relazione. Solo anni dopo lei venne a sapere che quell'anno aveva già sposato Nina Andreevskaja.
Tornata in Germania nel 1920, si sentiva estranea in un paese segnato dalla prima guerra mondiale. Questo la portò ad una crisi emotiva ed artistica, con un notevole calo di creatività. Nonostante questo continuò a produrre notevoli opere su commissione. Nel 1925 si trasferisce a Berlino, ristabilisce i contatti con la scena artistica locale e frequenta la scuola di pittura di Arthur Segal. Sebbene facesse grandi sforzi per trovare opportunità espositive e di vendita, diventava sempre più difficile raggiungere i sui suoi precedenti successi. Come donna, oramai single, si sentiva tagliata fuori da tutte le possibilità di successo.
Dopo la separazione di Wassily Kandinsky, negli anni '20 si sviluppò una disputa legale sulla proprietà dei suoi dipinti di Murnau, che si concluse in gran parte a favore di Münter nel 1926. Lei ottenne le opere come risarcimento per i suoi voti matrimoniali infranti. Alla fine del 1927 incontrò il filosofo e storico dell'arte Johannes Eichner. Non solo divenne il suo partner, ma organizzò delle mostre come suo agente proponendo una nuova immagine dell'artista con i suoi scritti. Nel 1931 Münter tornò a Murnau, dove visse con Eichner dal 1936. Lui la convinse a partecipare a una mostra itinerante chiamata Le strade di Adolf Hitler nell'arte. Le sue opere però non ottennero il successo sperato e non vennero apprezzate sia dall'autorità che dal pubblico. Quando Hitler organizzò la mostra "Arte degenerata" le sue opere non furono esposte, ma le fece comprendere il pericolo che correvano le opere degli altri componenti del Der Blaue Reiter. Decise di nascondere molti dipinti di Kandinsky e di altri membri del Cavaliere Azzurro, tra cui Franz Marc, Paul Klee e Alfred Kubin nel seminterrato della sua casa, impedendone così la distruzione.
Nel 1949 partecipò con nove opere a una retrospettiva del Cavaliere azzurro alla Haus der Kunst di Monaco di Baviera. Dal 1949 al 1953, una mostra itinerante delle sue opere è stata allestita in 22 musei tedeschi. Nel 1950 espone tre dipinti alla Biennale di Venezia.
Nel 1955 espose a Kassel. Münter era membro dell'Associazione degli artisti tedeschi, alle cui mostre annuali partecipò nel 1952 e nel 1960. Per il suo 80° compleanno, nel 1957, donò la sua vasta collezione di dipinti alla Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco di Baviera. La donazione consisteva in 25 dipinti, oltre 200 disegni e acquerelli, sette quaderni di schizzi e le sue stampe complete. Gabriele Münter morì nel 1962 nella sua casa di Murnau, quattro anni dopo Johannes Eichner. La tomba comune si trova nel cimitero di Murnau.
Gabriele Münter fu una pittrice e fotografa di talento. Studiandola ho potuto apprezzare davvero la sua arte. Le sue pitture impiegano la semplicità in stile Jugendstil e il simbolismo suggestivo Der Blaue Reiter, con un sapiente uso dei colori, soprattutto nei paesaggi, che giocano un ruolo decisivo nella creazione di spazi pittorici grazie anche linee di contorno nette e le forme appiattite. In particolare l’uso di colori primari carichi, contrastati dalle linee di contorno nere creano paesaggi pittoreschi, invitanti ad immergersi in un mondo fantastico. La natura brilla nelle sue opere con splendida vitalità. Al liceo ho amato molto Frank Marc, per un affine amore verso gli animali, e mi spiace aver scoperto questa artista solo ora. Credo che le donne artiste possano di diritto ritrovare il loro posto nella Storia dell’Arte, come tasselli di un puzzle mancanti, per arricchire il discorso ed aiutare a capire meglio la nostra epoca, dando la possibilità di ascoltare entrambe le voci, in modo che si completino armoniosamente e senza che nessuna delle due sovrasti l’altra.
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06. https://www.guggenheim.org/exhibition/gabriele-munter
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